>>> Luigi Ceccarelli - BIANCO NERO PIANO FORTE   

 

Bianco Nero Piano Forte
Installazione "site specific"

progetto Mara Cantoni, Luigi Ceccarelli, Lelli & Masotti

www.bianconeropianoforte.com

fotografie Lelli e Masotti
prose e versi Mara Cantoni
musica e sound design Luigi Ceccarelli

voci di Izumi Arakawa, Sonia Bergamasco, Paolo Bessegato, Elena Bucci, Mara Cantoni, Sandro Cerino, Carole Chambellon, Enrico Fink, Gabriella Franchini, Camillo Grassi, Gabriel Kahn, Pietro Lucchino, Ermanna Montanari, Giovanna Mori.

musiche prodotte e realizzate da Edison Studio- Roma
"Inferi" e "Scherzo" prodotti e realizzati da IMEB-Bourges

video e sito internet DDR Videoflot, Gerardo Lamattina
allestimento Leonardo Scarpa,
progetto audio e illuminotecnic Marino Pandolfini, LPE
produzione Ravenna Festival

realizzato da:
Ravenna Festival, Sala dantesca della Biblioteca Classense 17 giugno - 18 luglio 2009
, Ravenna

In assenza dell'uomo le cose cosa sono? Forme inerti, impronte lasciate nel solco della storia o figure pulsanti dell'immaginario? In particolare un pianoforte senza pianista cosa fa? Aspetta, medita, evoca, semplicemente sta? E dell'uomo ha nostalgia? Forse l'assenza dell'uomo non è che la nostalgia ch'egli ha di se stesso. Del suono, del timbro, del tono.
Questa originale idea di installazione nasce da una serie fotografica di singolare capacità evocativa. Il candore trasognato e vagamente surreale delle immagini, nell'incontro con gli ironici e immaginifici testi e con il multiforme e sempre cangiante mondo sonoro, dà luogo a un'opera di grande fascino e compattezza. Arti diverse non solo si parlano ma si ascoltano congiungendosi.

Il pianoforte, eletto così a protagonista, più che essere da noi osservato, ci osserva. Implacabile, nero, lucido, teso. E anche concretamente presente, adagiato sul fianco, spoglio, a ricevere immagini proiettate sulla cordiera, appena filtrate da un tulle, e a far cantare le sue corde, stimolato da leggere vibrazioni elettromeccaniche.

In quaranta fotografie, tutte rigorosamente in bianco e nero, pianoforti variamente ambientati, guardati da prospettive inedite, si rivelano creature a tratti inquietanti, quasi sempre misteriose.
Una ventina di testi scritti affianca le immagini, infondendovi una sorta di animismo evocativo e talora strampalato: sono brevi storie, dialoghi, versi poetici o commenti paradossali dove la dimensione fantastica si intreccia a riferimenti musicali e letterari.
L'ambientazione sonora trae dal pianoforte la voce più inedita e interiore e trasforma il percorso visivo in uno spazio multidimensionale, traducendo le parole scritte in infinite sonorità in dialogo con lo strumento.


Bianco Nero Piano Forte
è costituito da un ciclo di 24 pezzi, legati alle foto ed ai 24 testi, con durata variabile:


titoli
 durate
  voci
1
Attesa
2:13
   -
2
Inferi
4:58
  Ermanna Montanari
3
Walzer
1:32
  Gabriella Franchini, Sonia Bergamasco, Carole Chambellon
4
Fragile
2:32
  Giovanna Mori, Izumi Arakawa
5
Yin Yang
3:50
  Mara Cantoni
6
Peluche
2:13
  Pietro Lucchino
7
Prospettive
3:20
  Paolo. Bessegato, Giovanna Mori, Gabriella Franchini
8
Sogni
2:31
  Mara Cantoni, GIovanna Mori
9
Blue
2:48
  Marco Cavalcoli
10
Chewing Gum
2:49
  Camillo Grassi, Gabriel Kahn
11
Alice
2:21
  Mara Cantoni
12
Scherzo
4:10
   -
13
Arman
0:08
  Paolo Bessegato
14
Adagio
3:02
  Giovanna Mori
15
Rabbi Eliahu
3:33
  Enrico Fink
16
Pirati
3:30
  Mara Cantoni
17
Praline
2:24
  Gabriella Franchini
18
Trittico
1:13
  Sonia Bergamasco
19
Cage Rap
2:06
  Sandro Cerino, Carole Chambellon
20
Concerto n.1
0:15
  Mara Cantoni, Giovanna Mori
21
Concerto n.2
0:21
  Paolo Bessegato
22
Dall'alto
4:32
  Mara Cantoni
23
Eco e Narciso
3:40
  Paolo Bessegato, Mara Cantoni
24
Fuga
3:16
  Paolo Bessegato, Elena Bucci, Camillo Grassi

Parte Integrande dell'installazione è anche "Aura in Visibile.2"
per pianoforte ed eccitatori di vibrazione.
Aura in Visibile.2è la parte sonora dell'esposizione fotografica


esecuzioni parziali:
INSTALLAZIONE VIDEO
17 Set - 22 Ott 09 Còrdoba (Argentina), Museo de Bellas Artes "Emilio Caraffa"
       XX Jornadas Internationales de Mùsica Electroacùstica - Istituto Italiano di Cultura
INFERI
26 Set 09 New York (USA) Columbia University, Italian Academy for Advanced Studies in America
       a program of Eletroacoustic Music::"The Real, The Symbolic and The Imaginary".

AURA IN VISIBILE.2
29 Set 2010 - 13 Gen 2011 Roma, Ingresso della sede RAI via Asiago 3
       a cura di Rai Radio 3

24 Sett - 3 Ott 2011 Venezia, Biennale Musica, in gresso di Ca' Giustinian


CD
BiancoNeroPianoForte
Bianco Nero Piano Forte
testi: Mara Cantoni
allegato al catalogo dell'installazione
dutata totale: 65'
Edizioni Ravenna Festival
2009
  

Compendium International 2000 Bourges
Inferi
da Bianco Nero Piano Forte
per voce recitante e suoni di pianoforte elaborati al computer

interpreti: Ermanna Montanari - voce
durata: 7'
Compact Disc: Imeb - Mnemosyne LDC278 II 19/20
2002


MP3
Alice (da Bianco nero Piano Forte) 2,1 Mb
Trittico (da Bianco nero Piano Forte) 2,1 Mb



In assenza di pianista il pianoforte è ancora uno strumento musicale? O è soltanto un mobile ingombrante?
Direi piuttosto che è una macchina spenta. La più perfetta macchina meccanica costruita per la musica è un insieme di corde tese su di un telaio e pronte a vibrare al minimo tocco dei martelletti. Una fusione di legno e metallo che la tavola armonica trasforma in suono. E la tastiera è una sofisticata interfaccia meccanica che trasmette le più sottili sfumature della pressione delle dita alle corde.
La teoria scientifica apparentemente non gli lascia scampo: tanto più una macchina è complessa, tanto più è perfetta nell’assolvere il suo compito, tanto più è difficile adattarla ai cambiamenti. E allora inevitabilmente invecchia.
E invece non è così. La limitazione non è nella macchina, è nella mente di chi la usa. Tutt’al più non è nel pianoforte in sé, ma nel concetto di tastiera, rigida regolatrice del timbro che limita il suono a rigide melodie e armonie temperate. Una barriera asettica che impedisce il contatto fisico tra gesto e suono. I pianisti, da sempre, suonano una scatola senza sapere nulla del suo contenuto.
Nella nostra epoca la musica ha liberato il pianoforte dai suoi limiti: i musicisti hanno aperto il coperchio e hanno scoperto che il contatto fisico con le corde apre un mondo nuovo di suoni possibili, affascinanti e molto diversi dai precedenti. Il pianoforte per reinventarsi ha dovuto ripudiare quella tastiera che aveva fatto la sua fortuna nell’epoca classica e romantica.
Le musiche di Bianco Nero Piano Forte sono costituite da ventiquattro brani musicali, ognuno dei quali è legato indissolubilmente alle immagini e al testo di ciascuno dei 24 titoli. I brani partono dalle registrazioni dei testi e di suoni tratti dal pianoforte con modalità non convenzionali *. Tutti i suoni sono prodotti dal vivo facendo suonare le corde o la cassa di risonanza con vari oggetti, oppure sono generati attraverso la tastiera, ma non in modo “pianistico”. Per questo non sono mai state registrate sequenze di note eseguite da un pianista: i suoni sono registrati singolarmente uno per uno. Le sequenze melodiche (ad eccezione di “Fuga”) sono ottenute tramite computer superando il limite fisico della capacità di articolazione della mano.
Voci e suoni sono stati poi elaborati digitalmente, a volte mantenendo inalterata la loro natura, altre volte creando un gioco di relazioni tra riconoscibilità e astrazione che va oltre la dimensione della musica strumentale e della vocalità.
La composizione dei brani al computer è comparabile al processo della fotografia: il processo tecnico non è una pura registrazione di eventi, ma una elaborazione del messaggio che crea un ulteriore livello di significati.


*Fanno eccezione “Alice”, “Inferi” e “Trittico” che contengono qualche altro suono.


 
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