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RECENSIONI
Una
haydn spagnola - Chicho la accende insieme a Roberta Gottardi
..Incastonato nel programma ispanico, trovava brillante collocazione la
prima esecuzione assoluta di un lavoro sinfonico di Fabio Cifariello Ciardi,
quarantaseienne compositore romano, qui alle prese con un¹idea fantastica
che, anche grazie al determinante apporto del clarinetto della bravissima
concertista trentina Roberta Gottardi, a ad una ³Haydn² particolarmente
ingaggiata nella novità e nell¹originalità della scrittura, vede del tutto
valorizzata la creazione di un mondo sonoro immaginifico, incorniciato
in un¹efficace rappresentazione tra musica e teatro.²
(Andrea Bambace, Alto Adige, 8/02/07)
Felici
invenzioni sonore.
Coinvolgente Orchestra Haydn all¹Auditorium di Bolzano
..."Ankaa"comincia con una sorta di energica cadenza per clarinetto
solo, il solista dal pubblico muove verso il palco, giunto sul palco dà
l¹attacco all¹orchestra, gli strumentisti non imbrqacciano i loro strumenti
ma battono i piedi e solo a questo punto entra in scena il direttore,
occupa il podio e svolge il proprio lavoro. La musica si sviluppa offrendo
cangianti panorami sonori. Il pianoforte viene suonato anche con le bacchette
proprie delle percussioni, nell¹armamentario dei percussionisti figura
pure una bottiglia di plastica e una grossa catena d¹acciaio, l¹arpista
imbraccia un arnese per strofinare le corde del suo strumento, ma il tutto
non è gratuito effetto, è la necessaria performance per ottonere sonorità
di felice invenzione. Naturalmente impeccabilela performance di Roberta
Gottardi, chiude abbandonando l¹orchestra.
(Mauro Franceschi, L¹Adige 8/02/07)
Dynamisch
dirigiert, virtuos gespielt
Direzione dinamica, esecuzione virtuosistica. ... Segue la prima esecuzione
di "Ankaa", una commissione dell'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano:
all'orchestra Fabio Cifariello Ciardi ha contrapposto un clarinetto solista.
Roberta Gottardi entra in platea da una porta laterale, già suonando,
mentre l'orchestra tace ancora. Si rivolge al pubblico, lo sfida, lo stuzzica.
La partitura esige da lei un virtuosismo estremo. Lei la domina con forza
ed eleganza. Infine arriva sul palco. I musicisti dell'orchestra battono
i piedi, il direttore entra e ridà loro la voce. Il pezzo è ora messo
in scena, come una pièce teatrale. Corpi sonori esotici come bottiglie
di plastica e catene di alluminio ci ricordano che anche la musica più
complessa può essere arte e gioco di suoni e rumori. Dentro c' è la storia
di una faticosa unione. Nella tradizione della poesia sufi l'unione mistica
con il trascendente viene simboleggiata nel suo stadio ultimo da un uccello,
l'Ankaa. Alla fine del pezzo il clarinetto abbandona in silenzio il palcoscenico.
L'orchestra ha accolto dentro di sè la sua voce.(Bettine
Ties, Dolomiten 8/02/07)
particolare
di affresco anonimo, della fine del XIV secolo
(Ferrara, Palazzo Paradiso, stanza 107, per gentile concessione)
NOTE
DI SALA
All'inizio
del 2006 ho incontrato un breve verso di Laura Pugno in epigrafe ad un
bel racconto di Antonella Cilento.
...
questo è un quaderno per cacciare col falco,
scrivete le prede:
Al di là del richiamo
alla pratica dimenticata e un po' misteriosa della falconeria, ciò che
mi colpì erano i due punti lasciati lì, volutamente aperti, come per invitare
il lettore a proseguire oltre, senza l¹aiuto del poeta, per proprio conto.
Proprio quei due punti sospesi nel vuoto rendevano vano un elenco delle
prede e una facile identificazione con il cacciatore, invitavano invece
ad un salto oltre la dimensione venatoria, nella rete di ambiguità che
traspare talvolta nella letturatura falconaria; testi nei quali talvolta
l¹interesse ultimo non sembra riguardare la distinzione fra predatore,
preda, falconiere, fra chi caccia e chi fugge, e forse neanche quella
fra l¹animale che apprende e l¹umano che insegna.
Ciò che emerge fra
le righe con curiosa constanza - tanto nell¹occidente di Federico II di
Svevia, quanto nell¹oriente di Avicenna oggi più vicino - è una metafora
antica che associa questa ³caccia² ad una ricerca di conoscenza, per il
rapace discepolo ma anche per il presunto maestro. Un viaggio verso la
trascendenza della propria condizione. Un percorso che può attuarsi solo
per mezzo di una progressiva e inevitabilmente dolorosa educazione del
comportamento istintuale e selvaggio.
Secondo il poeta sufi
Mowlana Jalaluddin Rûmi, lo stadio ultimo attraverso il quale si può compiere
l¹unione mistica con il trascendente è rappresentato dall¹Ankaa, l¹uccello
mitologico della tradizione araba: la fenice, ma anche l¹aquila, il grifone,
o forse anche il falco, che riesce ad elevarsi oltre ogni altro volatile
e a puntare lo sguardo direttamente verso il sole.
A partire da ciò il
mio lavoro, così come altri recenti, esplora ed articola uno Œspazio¹
possibile fatto e abitato da un suono spesso aspro. Un luogo da esplorare,
retto da fenomeni appartenenti alla nostra comune esperienza del mondo:
contatti subdoli come infiltrazioni o violenti come collisioni, flussi,
forze, attrazioni. Una memoria della fisica che ci circonda, e che forse
ci racconta.
Ankaa è una commissione
dell'Orchestra Haydn
Fabio
Cifariello Ciardi
Un sentito
ringraziamento a Daniela
Boccassini per il suo affascinante libro "Il
volo della mente. Falconeria e sofia nel mondo mediterraneo: Islam,
Federico II, Dante." Senza di esso molte idee del pezzo non sarebbero
potute nascere.
MP3
....fra un poco...
PARTITURA,
PARTI, CD
La partitura e
le parti staccate del lavoro possono essere richieste
direttamente a
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S.p.A - Edizioni Musicali
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